Il femminismo in Italia, una battaglia da vincere…
Siamo l'8 marzo, la Giornata Internazionale delle Donne, chiamata in Francia, Giornata Internazionale DEI DIRITTI della Donna e vorremmo condividere con voi la nostra esperienza in Italia. Sarà sicuramente il terzo anno che ci indigniamo, allora questa volta, lo facciamo pubblicamente! Non è una festa!
In Italia, quindi, l’8 marzo è stato rinominato la Festa delle Donne. Carino. Quindi durante questo giorno, si fanno gli auguri. Gli uomini fanno gli auguri alle donne (nei negozi, al lavoro, gli amici via messaggi…) e i mariti offrono dei fiori a loro moglie. Dal nostro punto di vista è una sorta di San Valentino bis insomma !
Della mimosa per le strade come se piovesse e abbiamo scoperto che questi fiori sono stati scelti come simbolo della Giornata della Donna dopo la seconda guerra mondiale da l'Unione delle Donne Italiane. Solo che la mimosa, ricordiamo che è gialla, e il giallo è il colore del tradimento. Ovviamente la mimosa non è stata scelta a caso in Italia, simboleggia pure la resilienza delle donne, ma in Francia è fortemente sconsigliato offrire dei fiori gialli... A buon intenditor, poche parole! Questa giornata ha perso tutto il suo senso perché per molte persone alle quali abbiamo chiesto “sai cosa significa la Giornata della Donna?” hanno risposto di non saperlo veramente, oppure dicono di non sentirsi particolarmente coinvolti. O ancora PEGGIO, alcuni hanno replicato che era inconcepibile che ci fosse una Festa della Donna e non quella dell’Uomo, con un tono umoristico, ma detto comunque del tipo:
“ah volete la parità ma solo in un senso però!" #sconcertate
Allora quest’anno, abbiamo deciso di mettere i punti sulle i (e l’accento giusto sulla é di purée e non purè)
Un eccesso di galanteria ?
Essere una donna in Italia, può essere a volte sconcertante. A metà strada tra galanteria ed essere trattata come una piccola cosa fragile, abbiamo dovuto adattarsi alla culture circostante. Adattarsi sì, ma cambiare no! Prima di tutto, cominciamo con le cose semplici della vita. Qui, in Italia, raramente l’uomo passerà davanti, vi lascerà SEMPRE passare anche la situazione diventa ridicola e che tutti guadagnerebbero tempo se lui passasse questa c**** di porta per primo. Poi, c’è questa convinzione ben radicata che l’uomo DEVE offrire da bere, da mangiare o chissà che alla donzella. Come se quest’ultima non fosse in grado di poter sovvenire alle proprie necessità. Attenzione, non stiamo parlando di offrire una cena alla propria ragazza ogni tanto perché fa piacere farlo. No, qui, stiamo parlando di momenti vissuti come per esempio in un ristorante dove noi, donne, vorremmo invitare il nostro compagno oppure dividere il conto e che il ristoratore stesso risponde al signore “non si fa di lasciare la signoRINA pagare!” o ancora più direttivo “ah no, non paga Lei”, rifiutando la carta di credito che presentiamo da 15 minuto.
Oppure, semplicemente, il cavaliere insista per pagare il conto mentre ci siamo incontrati il giorno prima, facendo di lui il nostro principe azzurro, così bello, così valoroso! Però, attenzione, care signorine, perché con alcuni ragazzi, questa forma di galanteria nasconde spesso un “ti invito a cena ma mi devi dare qualcosa in cambio"… Se vedete quello che vogliamo dire. Allora, no piccolo Apollo, o piuttosto Giulius, sappi che se vuoi offrire l’aperitivo o la cena alla gazzella che stai corteggiando, essa potrà comunque tornare a casa sua tranquillamente, dormire da sola nel suo letto matrimoniale, con il suo pigiama in pile, senza neanche avere l’obbligo di darti un bacio!
E il piccolo problema in tutta questa storia che l’uomo debba pagare è che sono le donne stesse a chiederlo e pretenderlo. Ve l’abbiamo detto, la battaglia non è vinta!
Tuttavia, oltre al vasto dibattito su chi deve pagare il conto, parliamo di altre piaghe… Molto, ma molto più importanti !
La pariCOSA?
In Europa, le donne guadagnano in media 16% in meno rispetto agli uomini. In Italia peraltro, i numeri indicano che il divario retributivo tra le donne e gli uomini sarebbe del 5,3%... Molto inferiore alla media europea! Buon allievo oppure ci sono meno donne che lavorano? Piuttosto l’opzione due in realtà, in effetti, in Italia, il tasso di attività delle donne è inferiore a quello degli uomini. 66,8% delle donne lavorano contro 88,2% degli uomini. E in questo caso, l’Italia è sotto la media europea. (Le nostre informazioni non sono il frutto della nostra immaginazione, troverete l’articolo di riferimento alla fine di questo articolo, in francese però).
A competenze e posizioni equivalenti, le donne sono pagate di meno. E così, è un fatto. Qualche volta, ci si replica “sì ma…"
“Sì ma la mano nel tuo visino se continui OH!”
Quando ci pensiamo, in più, sappiamo pure fare diverse cose allo stesso tempo… Ci siamo fatto fregare alla grande questa volta!
Il colpo del secolo
E allora, come se guadagnare meno non bastasse, le donne mettono quasi il doppio del tempo rispetto a un’uomo per avere una promozione o un aumento di stipendio. E poi, vengono a parlarci di “promozione divano*”... Ma ragazzi, ci dovete rivelare il vostro segreto!
Questa differenza salariale tra gli uomini e le donne, sarebbe come far lavorare le donne gratuitamente a partire dal 6 novembre e fino al 31 dicembre. Quasi due mesi in un anno! Studentesse a vita.
L'ONU ha dichiarato che questa disparità retributiva tra gli uomini e le donne è:
“il più grande furto della storia”. #casadepapel
Ma noi, vorremmo dirvi non si finisce qui… #AssorbentiLussuosi
Tasse: prima le donne!
Se in Francia, abbiamo FINALMENTE avuto la fortuna di vedere la tassa sulle protezioni igieniche passare dal 20% al 5,5% nel 2015, sappiate che qui, in Italia, sono ancora considerati un bene di lusso. E non solo, non è all’ordine del giorno di agire su l'IVA al 22% per questi famosi prodotti di lusso ma, in più, possiamo sentire o leggere qua e là che ci sono delle persone che stimano che non sono prodotti di prima necessità. Certo, come no! "Prima donne e bambini!". Oltre Titanic, si applica anche questo detto per le tasse.
Tra l’altro, visto che ci siamo, non sappiamo bene se si tratta di un boycott o di un credo che ci sfugge ma sappiate che è molto difficile trovare tutti tipi di assorbenti (interni) che abbiamo in Francia nei supermercati. Qui, il reparto è costituito al 80% di assorbenti (si chiameranno esterni quindi?) e solo 20% per gli assorbenti interni. Posizionati o in alto, o in basso per essere sicuri che non siano troppo in vista. Notiamo anche che non esiste una parola definita ne per assorbente interno ne per quello esterno. E una cosa che assorba, non si nomina. Vade retro Tampax ! E non parliamo neanche della coppetta (non il calcio raga, quella mestruale).
Se si pensa che in alcuni paesi, hanno abolito la tassa sugli assorbenti (in Australia per esempio) oppure che le protezioni igieniche sono distribuite gratuitamente nelle scuole e università come in Scozia.
Like a virgin
Ma non fermiamoci in un cammino così positivo, parliamo anche della pillola del giorno dopo! La pillola del giorno dopo, come lo sappiamo, non deve essere usata come metodo di contraccezione. Tuttavia, un incidente può capitare anche se sono stati prese tutte le precauzioni. Allora sappiate che in Italia, il farmacista potrebbe rifiutare di darvi questa preziosa pillola. Si, avete letto bene. Il motivo? Ah, "boh", saranno delle convinzioni… Anche se ancora, ci sfugge il collegamento tra medicina e religione! Comunque, ricordiamo che l’Italia è un paese cattolico e già non è raro vedere un crocefisso sospesa sopra il bancone della farmacia. E se in più, c’è il ritratto della vergine Maria appeso dietro la cassa, Madonna non ci sono tante speranze per la vostra pillola! Ma, non vi spaventare, ovviamente ci sono delle farmacie che la rilasciano. Però, ve la dice lunga sui diritti della donna in Italia, vero?
Senza contare che vivere nel paese dove si trova il Vaticano, porta abbastanza discussioni sterili sul diritto di abortire.
WHO RUN THE WORLD? GIRLS
In ogni caso, noi, quello che vorremmo dire è che faremo una festa quando le donne e gli uomini avranno finalmente gli stessi diritti! L’otto Marzo è una Giornata per ricordare che le donne hanno lottato negli anni passati per avere i diritti che abbiamo oggi. E ancora non è finita, quindi non si chiama “Festa della Donna”, si chiama Giornata Internazionale delle Donne.
PS: Da quando siamo in Italia, sentiamo spesso la gente dirci che siamo “molto femministe”, ma per noi si chiama solo il buon senso. E a dirvela tutta, in Francia, non siamo considerate “femministe” con questo tipo di discorso.
*Promozione divano è letteralmente la traduzione di “promotion canapé” che usiamo in francese per dire di una persone (spesso una donna) che ha rapporti sessuali per ottenere una promozione sul lavoro. Non si tratta di fare sesso con il vostro psicologo ;)
Bibliografia:
La vie des femmes et des hommes en Europe : les salaires : http://www.fse.gouv.fr/fse-mag/la-vie-des-femmes-et-des-hommes-en-europe-les-salaires
Les inégalités entre les femmes et les hommes en Europe : https://www.inegalites.fr/Les-inegalites-entre-les-femmes-et-les-hommes-en-Europe?id_theme=23
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